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Immagine del redattoreFederico Caligiuri

Pillole di Mercato

Aggiornamento: 10 gen 2023

(2° settimana - anno 2023)


Le azioni statunitensi hanno avuto la loro giornata migliore in più di un mese poiché i trader hanno ipotizzato che un rallentamento della crescita dei salari impedirà alla Federal Reserve di dover intensificare la sua battaglia contro l'inflazione. Venerdì l'S&P 500 è balzato di oltre il 2%, assicurandosi la prima settimana al rialzo delle ultime cinque. Il Nasdaq è rimasto indietro ma ha comunque gestito i guadagni. L'impennata delle azioni è arrivata quando la propensione al rischio degli investitori era stata ridotta all'osso. Una misura dell'esposizione azionaria tra i clienti degli hedge fund è scesa al minimo in cinque anni. Gli hedge fund che fanno scommesse azionarie sia rialziste che ribassiste hanno aumentato le loro posizioni short a dicembre, con la leva finanziaria media che è scesa al livello più basso dal 2017, secondo i dati raccolti dall'unità di prime brokerage di JPMorgan. Una tendenza simile è stata evidenziata da Morgan Stanley, dove la leva finanziaria lorda tra i clienti dell'azienda era vicina al minimo in cinque anni. L'atteso rapporto occupazionale di dicembre non è riuscito a offrire un quadro chiaro dello stato del mercato del lavoro, soprattutto perché è arrivato il giorno dopo che due letture sull'occupazione hanno segnalato una continua tensione. Le assunzioni hanno superato le stime per il mese e la disoccupazione è scesa ai minimi degli ultimi decenni. Gli operatori hanno continuato a riflettere su come tale forza contrasti con i guadagni più deboli delle retribuzioni orarie e cosa ciò significhi per la futura politica della Fed. I contratti swap mostrano che gli investitori si aspettano che il tasso ufficiale raggiunga un picco inferiore al 5% in questo ciclo, in calo dal 5,06% poco prima del rapporto. Mentre gli operatori rimangono divisi sull'entità dell'aumento di febbraio, con 33 punti base di inasprimento scontato, sembra che un movimento di un quarto di punto sia visto come più probabile. Lo spostamento accomodante ha ignorato i verbali super aggressivi del FOMC e i commenti di ogni portavoce della Fed questa settimana. Esther George della Fed di Kansas City ha avvertito che i funzionari avranno una strada difficile da percorrere nel tentativo di bilanciare inflazione e occupazione. Anche altri funzionari hanno tenuto un tono aggressivo, affermando che la banca centrale ha ancora molto lavoro da fare. In risposta al rapporto sull'occupazione, i titoli del Tesoro sono avanzati, con forti cali dei rendimenti a breve termine. La curva dei rendimenti si è appiattita in modo ancora più drammatico, con lo spread 3M10Y che ha raggiunto un'inversione storica di oltre 100 punti base. Il dollaro è sceso violentemente insieme alle aspettative sui rialzi dei tassi. Le criptovalute hanno avuto una buona settimana per iniziare l'anno, con Bitcoin che è tornato sui 17.000$. L'oro è salito di oltre il 2,5% a $ 1875 per la prima volta da giugno 2022. Il petrolio è tornato a 73 $, dopo aver testato due volte la soglia a 80 e aver fallito. Il natural gas è crollato dopo che il clima più caldo del previsto in Europa ha alleviato i timori dell'offerta. L'Europa parte col botto e nella prima settimana dell'anno conferma la sua superiorità nei confronti degli States. Il nostro FTSE MIB da inizio anno è salito di ben il 6.22% e il Dax ha registrato un +4.93%, ma in generale hanno fatto bene tutte le piazze europee con il CAC 40 che è salito del 5,98% e il FTSE 100 (uno dei pochissimi indici a chiudere il 2022 in positivo) che ha registrato una crescita del 3.32%. I tanti che si aspettavano un inizio anno negativo sono quindi rimasti delusi, ma si sa i mercati fan quel che vogliono e chi si illude di prevederli alla perfezione va incontro solo a grandi delusioni. la cosa più importante che ci ha insegnato la scorsa settimana è che i mercati sono ancora fermi sul concetto di Bad news is good news, ovvero le notizie belle per l'economia fanno scendere gli indici azionari e viceversa le notizie brutte li fanno salire. Molti giornali hanno commentato erroneamente il rialzo del mercato, sostenendo che il rialzo di oltre 2 punti percentuali messo a segno venerdì dai principali indici di Wall Street fosse dovuto ai dati positivi sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Del resto non solo le buste paga non agricole sono aumentate più del previsto -ci si attendeva un aumento di 200 mila unità ed invece i nuovi posti di lavoro creati sono stati 223 mila- ma la cosa ancora più sorprendente è stato l'incredibile dato sul tasso di disoccupazione, che è tornato al 3.5%, toccando i minimi visti l'ultima volta a fine anni sessanta. Tuttavia, a differenza di quello che si legge in giro, non è per quello che i mercati sono saliti. Ma perchè il mercato ha imboccato con decisione la via del rialzo solo alle 16:00? É credibile pensare che il mercato ci abbia messo ben 90 minuti a capire che i dati sul lavoro erano una cosa buona per le borse?. Ovviamente no, la musica è cambiata alle ore 16:00 perchè a quell'ora è arrivata a suonare un'altra orchestra, rappresentata dall'Indice ISM non manifatturiero. Questo importante dato predittivo è stato decisamente negativo per l'economia (e quindi positivo per i mercati): ci si aspettava un punteggio di 55.0 ed invece è risultato a 49.6, ben sotto lo spartiacque dei 50 punti che separa un'economia in salute da un'economia in recessione. Questo dato molto brutto per l'economia ha dato modo ai mercati di mettere a segno un rally importante e ha confermato che per il momento non ci schiodiamo dal bad news is good news L’agenda macroeconomica che va dal 9 al 13 gennaio 2023 sarà caratterizzata dalla pubblicazione di alcuni dati macro importanti per le principali economie europee e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori dei mercati finanziari saranno i dati dell’inflazione USA di dicembre. Per gli Stati Uniti focus inoltre sul rapporto dell’ottimismo delle piccole imprese, scorte e produzione di greggio (dati EIA), nuove richieste di sussidi di disoccupazione e sulla fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan. Per l’Eurozona gli investitori monitoreranno la fiducia degli investitori Sentix, tasso di disoccupazione, bilancia commerciale e sulla produzione industriale.


VENERDI’

I mercati asiatici hanno chiuso positivamente. Nei singoli paesi lo Shanghai +1,01%, China A50 +2,26%, Hang Seng +1,29%, il Nikkei +0,40%, l’Australia S&P/ASX200 +0,06%, Taiwan +0,72%, la Corea del Sud Kospi +0,38%, l’indice Indiano Sensex -0,57%. Il nostro FTSEMib +1,40%, Dax +1,20%, Cac40 +1,47%, Ftse100 +0,87%, Zurigo +0,79%. Il Nasdaq chiuso +2,56%, S&P500 +2,28%, il Russell2000 +2,26%. L’oro ha chiuso a 1.871,85 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 73,73$ per il wti 78,60$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 69,53. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 199,473. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 21,13%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.


PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere ancora positivamente. Nei singoli paesi lo Shanghai +0,58%, China A50 +0,92%, Hang Seng +1,91%, il Nikkei chiuso per festività, l’Australia S&P/ASX200 +0,59%, Taiwan +2,64%, la Corea del Sud Kospi +2,63%, l’indice Indiano Sensex +1,38%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positivi così come l’America. L’oro si attesta a 1.884,85 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 74,97$ per il greggio e 79,78$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 17.203 e l’Ethereum 1.311.


Madame C.J. Walker: "Non sederti ad aspettare che le opportunità arrivino. Devi alzarti e creartele da solo."


Buona giornata e buona settimana.








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