(1° settimana - anno 2023)
Buon anno a tutti voi. Inizia un nuovo anno. Un nuovo anno insieme. Non ho ricette miracolose per affrontare il 2023 e non so come andrà questo 2023, ma sono convinto che, continuando a lavorare con passione e con metodo, riusciremo a gestire al meglio ogni scenario ci si presenterà. Le azioni statunitensi sono scese nell'ultima settimana di negoziazione del 2022, chiudendo l'anno peggiore in oltre un decennio. Nonostante l'ondata di acquisti nell'ultima ora di negoziazione, l'S&P 500 ha chiuso al ribasso per il terzo giorno della settimana corta delle vacanze, portando il suo calo a quasi il 20% nel 2022. Anche il Nasdaq ha chiuso in negativo, perdendo un terzo del suo valore quest'anno in quanto i titoli tecnologici sono emersi come i più vulnerabili all'aumento dei tassi. Mentre il Nasdaq è crollato di oltre il 33% quest’anno, il Dow è sceso “solo” del 9%. Non c’è stato quindi nessun rally di Natale per chiudere il 2022, un anno in cui le azioni globali hanno cancellato un quinto del loro valore. I titoli energetici hanno registrato una performance eccezionale e sono stati l'unico settore azionario statunitense a registrare guadagni nel 2022. I titoli "value" hanno avuto la performance migliore rispetto ai "growth" dal 2000, grazie a una confluenza di forze che vanno dall'aumento dei rendimenti obbligazionari all'inasprimento della Federal Reserve. Le obbligazioni hanno perso il 16%, il calo più grande dal 1990, poiché le banche centrali globali hanno corso per rallentare l'inflazione. Un portafoglio tradizionale composto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni ha registrato la peggiore performance dal 1932, quando gli Stati Uniti erano nel bel mezzo della Grande Depressione. Complessivamente, le azioni e le obbligazioni statunitensi hanno perso 17,4 trilioni di dollari quest’anno. I rendimenti dei Treasury sono aumentati nell'ultimo giorno di negoziazione, con il decennale che ha toccato il massimo di sette settimane. L’impennata dei rendimenti del 2022 è stata guidata dal segmento a breve termine: i 2 anni sono aumentati di ben 370 punti base, mentre i rendimenti a 30 anni sono aumentati di oltre 200 punti base. Ciò ha portato ad una massiccia inversione della curva dei rendimenti. Gli ultimi sei mesi hanno visto oscillazioni drammatiche nelle aspettative del mercato per la traiettoria della politica monetaria della Fed, con il tasso terminale che è salito fino a circa il 5% mentre le aspettative per un ciclo di taglio dei tassi nel secondo semestre 2023 sono aumentate in modo accomodante. Il dollaro è sceso al minimo di sei mesi ma ha chiuso l’anno con un guadagno dell'8%. L'oro è tornato sopra i 1800 $ mentre le criptovalute hanno concluso un anno terribile, con Bitcoin e Ethereum in calo rispettivamente del 64% e del 67%. Tra l'invasione russa dell’Ucraina e le restrizioni Covid in Cina, il petrolio ha avuto un anno instabile. Vorrei concludere con un elenco delle variabili che potranno influenzare in negativo ed in positivo i mercati finanziari nei prossimi mesi, con la premessa che gli stessi hanno sempre la capacità di sorprenderci:
1. inflazione persistentemente alta;
2. politiche economiche restrittive (tassi in aumento);
3. evoluzione Covid soprattutto in Cina,
4. recessione economica;
5. rallentamento degli utili aziendali;
6. guerra Ucraina/Russia;
7. prezzi dell’energia;
L’agenda macroeconomica che va dal 2 al 6 gennaio 2023 sarà caratterizzata dalla pubblicazione di alcuni dati macro importanti per le principali economie europee e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori dei mercati finanziari saranno i dati del mercato del lavoro USA e gli indici S&P Global PMI (manifatturiero, servizi e composito). Per gli Stati Uniti focus inoltre sull’ISM manifatturiero e dei servizi, nuovi lavori JOLTS, occupazione ADP, bilancia commerciale, ordini di beni durevoli e delle fabbriche. Guardando al Vecchio Continente segnaliamo: per la Germania, il tasso di disoccupazione, bilancia commerciale, ordini di fabbrica e le vendite al dettaglio; per l’Italia focus anche sui dati dell’inflazione.
PRE-APERTURE
I principali listini dell’Asia sono chiusi ad esclusione della Corea e dell’India. Nei singoli paesi lo Shanghai chiuso per festività, China A50 chiuso per festività, Hang Seng chiuso per festività, il Nikkei chiuso per festività, l’Australia S&P/ASX200 chiuso per festività, Taiwan chiuso per festività, la Corea del Sud Kospi -0,48%, l’indice Indiano Sensex +0,37%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva mentre l’America è chiusa per festività. L’oro si attesta a 1.830,10 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 80,51$ per il greggio e 86$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 16.667 e l’Ethereum 1.206.
Ryunosuke Satoro: "A livello Individuale, siamo una goccia. Insieme, siamo un oceano."
Buona giornata e buona settimana.
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